Ciao ragazzi, dopo tanto tempo torno a scrivere recensioni anche qui sul blog. Purtroppo ultimamente è stato un po' tutto caotico e quindi mi sono limitata a fare brevi commenti su Instagram più che vere e proprie recensioni, ma per La Repubblica del Drago vale assolutamente la pena prendersi più tempo per parlarne.
Autore: R. F. Kuang
Editore: Mondadori
Data di uscita: 25 Maggio 2021
Pagine: 624
Trama: Già tre volte nella sua storia il Nikan ha dovuto combattere per sopravvivere alle sanguinarie Guerre dei papaveri. Il terzo conflitto si è appena spento, ma Rin, guerriera e sciamana, non può dimenticare le atrocità che ha dovuto commettere per salvare il suo popolo. E ora sta scappando, nel tentativo di sfuggire alla dipendenza dall'oppio e agli ordini omicidi della spietata Fenice, la divinità che le ha donato i suoi straordinari poteri. Solo un desiderio la spinge a vivere: non vuole morire prima di essersi vendicata dell'Imperatrice, che ha tradito la sua patria vendendola ai nemici. E l'unico modo per farlo è allearsi con il signore di Lóng, discendente dell'ultimo Imperatore Drago, che vuole conquistare il Nikan, deporre l'Imperatrice e instaurare una repubblica. Né l'Imperatrice, né il signore di Lóng, però, sono ciò che sembrano. E più Rin va avanti, più si rende conto che per amore del Nikan dovrà usare ancora una volta il potere letale della Fenice. Non c'è niente che Rin non sia disposta a sacrificare per salvare il suo paese, e ottenere la sua vendetta. Così si getta di nuovo nella lotta. Perché in fondo lottare è ciò che sa fare meglio.
Recensione:
Aspettavo questo seguito da mesi! La Guerra dei Papaveri è stata una delle mie letture preferite l'anno scorso, dunque non vedevo davvero l'ora di iniziare a leggere questo libro. Le aspettative erano davvero alte, e in linea generale non sono state disattese. MA, qualcosa mi ha bloccata dal dare voto pieno a questo libro, e tra poco vi spiego perché.
Nulla da dire né sulla narrazione, né sullo stile della Kuang, che per essere così giovane è davvero impeccabile! Ciò che mi era piaciuto di La Guerra dei Papaveri viene ripreso ampiamente anche in questo secondo volume: le ambientazioni dark, lo scenario della guerra e temi importanti quali il trauma e la dipendenza dall'oppio sono ciò che rende questa serie unica. Tuttavia, in più di 600 pagine di strategie, guerra e politica, devo ammettere che la narrazione mi è risultata decisamente più appesantita rispetto al primo volume. Se nella Guerra dei Papaveri avevamo quantomeno un prima metà di libro in cui Rin interagiva molto con gli altri personaggi, qui ho sentito fin troppo il costante punto di vista di Rin a discapito dello sviluppo dei personaggi secondari. Gran parte del libro, infatti, è dedicato al superamento del trauma di Rin dopo la perdita di Altan e la sua scelta di distruggere l'intero Mugen: per quanto questa parte sia importante per porci di fronte alla cruda realtà della guerra e alla necessità di arrivare a compiere atti estremi pur di arrivare ad una fine, avrei preferito meno introspezione e più dialoghi, soprattutto con quei personaggi che hanno un punto di vista quasi opposto a quello della protagonista. Questa idea l'ho riconfermata leggendo poi anche le 15 pagine di novella da punto di vista di Nezha (The Drowning Faith, la trovate solo in inglese), che sono state una boccata d'aria fresca dopo 600 pagine di Rin e la sua rabbia.
Altra cosa che mi ha fatto storcere un po' il naso è la questione della religione. Non sono credente, ma la rappresentazione che la Kuang ha riportato del cristianesimo (o pseudo tale, anche se i riferimenti erano davvero palesissimi) e la "competizione" con lo sciamanismo e il pantheon di Rin mi ha davvero stonato. Non ho compreso la necessità di fare paragoni e voler per forza dire che una è più reale dell'altra, quando alla fine sei un fantasy, dunque non è che te ne dovrebbe fregare troppissimo, no?
Detto ciò, non vedo l'ora di leggere l'ultimo romanzo, soprattutto dopo QUESTO MALEDETTO FINALE, che mi ha fatto schizzare l'hype a mille.
Ah, e comunque Nezha è assolutamente il mio preferito, non ci sono storie. In più la ship super potente con Rin è ormai assodata (nonostante tutto), dunque datemi The Burning God al più presto che non ce la posso fare ad affrontare 600 pagine di mattonazzo in inglese! 😅
Ammetto di non aver letto approfonditamente la tua recensione per paura di incorrere in spoiler sul primo libro - che devo ancora leggere - ma sono contenta di vedere che in linea generale ti sia piaciuto. Purtroppo spesso capita che il secondo volume si una trilogia non riesca a rimanere allo stesso livello del precedente, ma c'è sempre tempo per tornare alla carica con un finale con i fiocchi!
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