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giovedì 28 maggio 2020

Ballata dell'Usignolo e del Serpente - Suzanne Collins

Ciao gente! Questa settimana mi sta davvero distruggendo, sto in laboratorio dalla mattina alla sera e quando torno a casa vorrei solo dormire... però, se tutto va bene, mi guadagno il ponte del 2 giugno e potrò finalmente leggere in santa pace!
Ma intanto ecco a voi la recensione di uno dei romanzi più attesi del 2020: Ballata dell'Usignolo e del Serpente dell'ormai famosissima Suzanne Collins!

Titolo: Ballata dell'Usignolo e del Serpente (Hunger Games #0)
Autore: Suzanne Collins
Editore: Mondadori
Data di uscita: 19 maggio 2020
Pagine: 480
Trama: E' la mattina della mietitura che inaugura la decima edizione degli Hunger Games. A Capitol City, il diciottenne Coriolanus Snow si sta preparando con cura: è stato chiamato a partecipare ai Giochi in qualità di mentore e sa bene che questa potrebbe essere la sua unica possibilità di accedere alla gloria. La casata degli Snow, un tempo potente, sta attraversando la sua ora più buia. Il destino del buon nome degli Snow è nelle mani di Coriolanus: l'unica, esile, possibilità di riportarlo all'antico splendore risiede nella capacità del ragazzo di essere più affascinante, più persuasivo e più astuto dei suoi avversari e di condurre così il suo tributo alla vittoria. Sulla carta, però, tutto è contro di lui: non solo gli è stato assegnato il distretto più debole, il 12, ma in sorte gli è toccata la femmina della coppia di tributi. I destini dei due giovani, a questo punto, sono intrecciati in modo indissolubile. D'ora in avanti, ogni scelta di Coriolanus influenzerà inevitabilmente i possibili successi o insuccessi della ragazza. Dentro l'arena avrà luogo un duello all'ultimo sangue, ma fuori dall'arena Coriolanus inizierà a provare qualcosa per il suo tributo e sarà costretto a scegliere tra la necessità di seguire le regole e il desiderio di sopravvivere, costi quel che costi.

Valutazione

Recensione:
Dopo più di dieci anni, Suzanne Collins ritorna con una storia prequel, ambientata 64 anni prima rispetto a quando abbiamo conosciuto la nostra Katniss. Eh sì, siamo alla decima edizione degli Hunger Games, e conosciamo in questo libro un giovane ed ambizioso Coriolanus Snow, alle prese con il suo ruolo di mentore. Ma a Coriolanus le cose non vanno come previsto: infatti, si ritrova affidata la concorrente femminile del distretto 12, ovvero la più scarsa (generalmente).
"La sua motivazione non era mai stata né l'amore né l'ambizione, ma il solo desiderio di ottenere il suo premio e un tranquillo lavoretto da funzionario nel quale compilare scartoffie e avere un sacco di tempoper partecipare ai tè pomeridiani. Vigliacco e... com'è che l'aveva chiamata il decano Highbottom? Ah, sì, insulsa. Ecco, era insulso, come sua madre. Che delusione sarebbe stato per Crassus Xanthos Snow."
Devo ammettere che le tre stelline sono tutte per le descrizioni di Panem pre-ribellione e subito post-ribellione. Ero davvero curiosa di sapere come sono stati ideati gli Hunger Games e avere un contesto storico più ricco e dettagliato. Infatti, dopo la guerra, Capitol City non è la lussureggiante città che abbiamo imparato a conoscere dalla trilogia: dieci anni dopo la ribellione, Capitol City soffre ancora la fame e la miseria dovute a quel terribile scontro; i giochi sono solo un pretesto per vedere i distretti ammazzarsi tra di loro. Dimenticatevi gli Hunger Games di Katniss. Qui gli sponsor e l'idea di farne un programma da prima serata sono solo abbozzati, ma abbiamo la possibilità di vedere come certi concetti e certe idee nascono e prendo piede all'interno di questo macabro show.
Altra cosa che mi ha soddisfatta e mi ha fatta saltare sul letto dalla gioia sono tutti quei piccoli riferimenti, quelle easter egg, a proposito della vera e propria serie di Hunger Games. Non voglio farvi spoiler, ma, cavoli, ora capisco tutto l'astio del presidente Snow nei confronti di Katniss. Diciamo che gli faceva venire in mente molti ricordi della sua gioventù...

The Ballad of Songbirds and Snakes – Distretto 12Ora è il turno di Coriolanus Snow. Non so ancora se il suo sviluppo mi sia piaciuto o no. Penso che si capisca fin dal principio che Coriolanus sia un ragazzo ambizioso ed intelligente, ma la svolta che lo fa diventare la persona che sappiamo sarà, quella non mi ha convinta molto. Mi è sembrata un po' banale, un po' troppo improvvisa. Forse non ho capito io il personaggio, o forse Coriolanus stesso non si è mai capito a fondo (è tutto dal suo POV), ma si è trasformato da ragazzo-troppo-sensibile a ragazzo-troppo-cinico nel giro di 20 pagine.

E poi c'è un grande, gigantesco MA. Bello l'approfondimento, belli i molteplici riferimenti alla trilogia, bello anche il personaggio di Snow, in un certo senso, MA... mancava pathos a questa trama. E' come se le cose semplicemente accadessero e andassero avanti così. In 2/3 del libro viviamo la decima edizione degli Hunger Games dal punto di vista di Coriolanus e forse è proprio questo il problema: siamo gli spettatori di uno spettatore. Non che l'ultimo terzo sia molto differente: infatti, anche in questo caso gli eventi si susseguono con molta lentezza, tanto che diventa più un monologo interiore tra le varie paranoie e problemi di fiducia di Coriolanus. Forse si salvano le ultime 20 pagine che risultano essere un pelo più movimentate.

"Credo che gli esseri umani abbiano una bontà innata. Sappiamo quando varchiamo la linea tra il bene e il male, ed è la sfida di un'intera esistenza cercare di rimanere dalla parte giusta di quella linea."

Dunque, per concludere, se Hunger Games vi è piaciuto e siete curiosi di sapere come è nato questo mondo, o se semplicemente sentite la mancanza della prima trilogia, penso che vi possiate godere questa lettura e vederla come un approfondimento alla storia. Se invece cercate un'avventura avvincente, mi sento di dirvi di lasciare perdere...

Qualcuno di vi lo ha già letto? Come lo avete trovato? Fatemelo sapere nei commenti! ;)

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Nanw.

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