Ovviamente, questa recensione contiene spoiler dei due libri precedenti, quindi se ancora non li avete letti, fate attenzione!
Titolo: Rovina e Ascesa (GrishaVerse #3)Autore: Leigh Bardugo
Valutazione |
Proprio oggi esce l'ultimo capitolo di questa trilogia che spero abbiate amato quanto me. E' vero, la duologia di Six of Crows è scritta meglio e Leigh Bardugo ha saputo fare dei passi da gigante durante la stesura di tutto il GrishaVerse, tuttavia non posso far a meno di notare quanto i personaggi di questa prima trilogia mi siano rimasti nel cuore (più dei personaggi di SoC, incredibile a dirsi). E forse, proprio per questo attaccamento ai suoi personaggi, giudicare questo capitolo finale mi risulta in parte difficile.
Non ne ho fatto un mistero, avrei preferito che la trama prendesse una piega decisamente diversa già nel volume precedente, e forse il problema principale con questo volume è che non avrebbe dovuto essere uno YA per esprimere al massimo il suo potenziale. Tuttavia riesco a vedere una coerenza nelle scelte della Bardugo, vedo dove volesse arrivare con questo libro e in realtà ne sono rimasta in parte soddisfatta. Ma non facciamo spoiler (quelli ve li lascio in una sezione separata se mai voleste venire a sclerare insieme a me) e parliamo di questo libro.
Abbiamo lasciato Alina mezza morta nel sottosuolo dopo che ha provato a prosciugare tutta la vita da sé stessa e l'Oscuro. Ora però è tempo di rimettersi in piedi e combattere per riprendersi Ravka. Per buona parte del libro infatti ci ritroviamo insieme ad Alina, Mal e i grisha sopravvissuti all'attacco, mentre cercano di ritrovare Nikolai. Una volta raggiunto il principe tuttavia, ad Alina pare chiaro che l'unica opzione per sconfiggere l'Oscuro è ritrovare l'ultimo amplificatore, anche a costo di perdere sé stessa.
Alina è rimasta quel personaggio che non amo, ma che alla fine ho imparato a rispettare. Ho capito le sue scelte e forse in questo ultimo volume ho iniziato ad empatizzare di più con lei. Il suo finale è stato giusto, coerente con il personaggio fino alla fine, e soprattutto molto più realistico di tanti altri. Oltre ad Alina, in questo ultimo volume ho lievemente rivalutato anche Mal: no, ancora non lo sopporto e penso sia di una tossicità disarmante, tuttavia qui non l'ho odiato come nello scorso volume, ecco.Poi abbiamo Nikolai, che è sicuramente uno dei personaggi migliori usciti dalla penna di Leigh Bardugo: carismatico, sarcastico, eppure qui per la prima volta potrete anche intravedere le sue molteplici crepe.
Infine lui, il mio villain preferito: l'Oscuro. Non smetterò mai di dirvelo, ma leggete The Demon in the Wood. Questa novella di venti pagine (la trovate solo in inglese purtroppo, ma ne vale la pena) vi farà capire molto meglio le infinite sfaccettature di un personaggio decisamente poco positivo, ma che non riesco a non comprendere, almeno in parte: qual è il peso di un'eternità passata a nascondersi? Che succede quando decidi di diventare il carnefice per non essere vittima?
Detto ciò, ci sarebbero state tante di quelle cose che avrei cambiato in questo libro, che non ne avete idea. Ho pure avuto la sensazione che ci fosse un bel buco nella trama ad un certo punto (ve ne parlo meglio in QUESTO post SPOILER). Tuttavia, la mia valutazione rimane comunque accecata dalla qualità della narrazione e dai personaggi della Bardugo, che non cambierei in nessun modo. Dunque, spero che anche voi rimarrete catturati da questo capitolo finale, fatemelo sapere nei commenti 😉
Io intanto oggi inizio Rule of Wolves ragazzi, che invece esce proprio oggi in lingua originale! Speriamo che la Mondadori non tardi troppo a portare anche la duologia su un principe di nostra conoscenza, perché voi non avete idea di cosa vi aspetti!! 👀
Non perdetevi le prossime tappe:
Questo volume purtroppo non è riuscito a convincermi tanto quanto i precedenti, ma è stata comunque una piacevole lettura!
RispondiEliminaSì penso anche io che il mio giudizio sia un po' offuscato dai personaggi 😅 Però rimane una bella serie a mio parere!
EliminaIo non posso che concordare. Pure per me non è un libro perfetto ma sicuramente emozionante e che per me ha lasciato il segno
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