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venerdì 26 marzo 2021

Truthwitch - Susan Dennard


Buongiorno lettori! Eccomi con una nuova recensione dopo settimane... mesi... oddio quanto è passato?! Beh, come prima recensione ho deciso di portarvi Truthwitch (sì, ne ho un po' in arretrato da proporvi), primo libro di CINQUE (evidenziamo questa cosa, perché la Mondadori non è stata chiarissima a riguardo, ma sì, non sono solo tre, e il quarto esce a giugno in inglese) di una serie molto particolare, scritta dalla penna di Susan Dennard.


Titolo: Truthwitch (Witchlands #1)
Autore: Susan Dennard
Editore: Mondadori
Data di uscita: 16 Marzo 2021
Pagine: 432
Trama: NELLE LANDE STREGATE ci sono infiniti tipi di magia: tanti quanti i modi per mettersi nei guai, come ben sanno due giovani donne molto speciali.

Safiya è una Strega della Verità, ha il dono di riconoscere le menzogne. C’è chi ucciderebbe per avere quel potere, e così lei lo tiene ben nascosto, se non vuole essere usata come una pedina nello scontro tra gli imperi.

Iseult invece è una Strega dei Fili: sa vedere i legami invisibili che uniscono le persone attorno a lei, ma non riesce a percepire i sentimenti che la riguardano direttamente.

Le due ragazze hanno personalità complementari – impulsiva e focosa Safi, fredda e prudente Iseult – e soprattutto sono inseparabili. Tutto ciò che vogliono è essere libere di vivere le loro vite come un’avventura continua, ma le ombre della guerra si addensano sulle Lande Stregate. Con l’aiuto dell’astuto principe Merik, Safi e Iseult si troveranno a combattere contro imperatori, mercenari e uno Stregone del Sangue votato alla vendetta, decisi a tutto pur di dominare il potere di una Strega della Verità.

Valutazione
Recensione:
Truthwitch è tutto ciò di cui avevo bisogno ultimamente. Ormai lo saprete, non sono una grande fan del romance, ma ultimamente avevo deciso di buttarmi sui fantasy a tinte romance più famosi (la serie di ACOTAR, tanto per citarne una), poiché mi sentivo all'oscuro di una parte importante della bookcommunity. Fatto sta, che purtroppo, per come sono fatta, preferisco le mazzate ai drammi amorosi e dunque ultimamente mi sono sentita molto distante dalla mia confort zone. Ecco, tutto questo preambolo solo per dirvi che invece Truthwitch ricade pienamente nella mia confort zone, e ora vi spiego perché.

Partiamo come sempre dall'ambientazione: capire cosa stesse succedendo e come funzioni il sistema magico nel mondo delle Lande Stregate è stata un'impresa abbastanza ardua inizialmente, ma a me le sfide piacciono e più complicata l'ambientazione più ci godo. Truthwitch, tuttavia, ricade in pieno nello stesso difetto di Magic di V.E. Schwab: è un libro molto introduttivo. Come vi avevo già spiegato proprio per Magic, non penso questo sia un grosso difetto; capisco perché serva un intero libro introduttivo per spiegare un'ambientazione molto complessa, e piuttosto degli spiegoni della Maas, questo è il modus operandi che preferisco. 

Ma parliamo ora dei personaggi, e qui ce n'è da raccontare! In pratica i POV si suddividono tra Safiya, Iseult, Merik e Aeduan, quattro personaggi che i cui destini (o fili) si ritroveranno inevitabilmente intrecciati sullo sfondo di un'imminente guerra tra i regni delle Lande Stregate. Safiya e Iseult sono Sorelle di Filo, la loro vita è legata e vivono per proteggersi l'un l'altra. Il loro rapporto è stato molto bello da leggere, soprattutto grazie ai loro caratteri quasi agli estremi: Safiya è una testa calda, impulsiva e una strega della Verità, Iseult invece è pacata, riflessiva e una strega dei Fili. I POV di Iseult sono stati i miei preferiti, proprio grazie al suo potere magico: captare i sentimenti e le emozioni degli altri personaggi grazie al potere di Iseult è stato quasi poetico; abbiamo una sensibilità fatta di sfumature, tutto l'opposto rispetto al potere di Safiya che invece le può rivelare "solo" se qualcosa è vero oppure falso. Ammetto che il potere di Safiya inizialmente può sembrare abbastanza inutile rispetto agli altri, tenete conto però che siamo in un'ambientazione dalle sfumature molto politiche (un po' come in GoT) e che quindi saper distinguere tra verità e menzogna diventa molto utile o pericoloso.
Per quanto riguarda invece i protagonisti maschili, devo ammettere che per ora non mi è partita nessuna crush. Per ora di loro non si è visto moltissimo, sappiamo che Merik è molto dedito al suo paese, ma porta con sé una rabbia quasi incontrollabile che lo fa risultare un po' lunatico. Aeduan invece non è un tipo di molte parole, ma il suo potere lo rende certamente molto interessante e non vedo l'ora di rincontrarlo nei prossimi libri. 

Per concludere, piccola nota di demerito: le scene di combattimento non sempre sono state chiarissime. Forse questo era il primo libro in cui la Dennard si è trovata ad affrontare così tante scene d'azione (il libro ne è pieno, sicuramente da questo punto di vista non ne sarete annoiati), tuttavia spesso mi sono ritrovata a leggere più volte uno stesso passaggio perché non comprendevo appieno la dinamica. Spero che con la pratica questo problemino si risolva nei prossimi volumi.

Detto ciò, sappiate che sto fremendo per proseguire questa serie perché le premesse sono davvero davvero buone, MA... fra quattro giorni esce Rule of Wolves e qualsiasi altra lettura verrà accantonata per quello, dunque non ne valeva la pena di iniziare subito Windwitch. Vi terrò sicuramente aggiornati su questa serie, intanto fatemi sapere se l'avete già letta o se la leggerete nei commenti qua sotto! 😘



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