-

sabato 28 dicembre 2013

La Camera Di Sangue - Jane Nickerson

Giorno! Oggi vi parlo del bellissimo regalo di Natale che mi ha fatto S. <3
Immagino che conosciate tutti il mito di Barbablù e le sue mogli! A me è capitato spesso di leggerlo in vari libri e quando ho visto questo romanzo non ho potuto non leggerlo. Infatti La Camera Di Sangue è una rivisitazione di una delle storie più famose dei fratelli Grimm. Qui in Italia questa fiaba non è troppo conosciuta, ma vi assicuro che è davvero bella e saprà rapirvi.


Trama:
Sophia Petheram ha diciassette anni quando, dopo la morte del padre, attraversa in carrozza la selva intricata e spettrale che conduce alla tenuta di Wyndriven Abbey, in Mississippi. Qui sta per conoscere finalmente il ricco amico di famiglia che la prenderà in custodia: monsieur Bernard de Cressac. Fin dall'arrivo nella nuova dimora, Sophia si trova a vivere nel lusso più sfrenato, viziata e accontentata nei minimi capricci. La ragazza è affascinata dalla generosità e dal carisma di monsieur Bernard. Lui le impedisce, però, di ricevere visite e, in sua assenza, la affida all'occhio vigile di Odette, una giovane dama di compagnia francese. A spaventare Sophia è il passato del facoltoso tutore, sposato più volte: le sue mogli sono morte in circostanze misteriose e la ragazza ne intravede i fantasmi. Hanno tutte i capelli rossi, con sfumature color bronzo e oro. Proprio come lei. Ma se l'amore è un assassino meraviglioso, Sophia vuole scoprirne il volto. 
Valutazione:    |:)| |:)| |:)| |:)|

Recensione:
Uno dei motivi che mi hanno spinta a leggere questo libro è il fatto che sia autoconclusivo, cosa rara di questi tempi! In questo modo, durante il romanzo, abbiamo l'opportunità di veder crescere e mutare il carattere dei personaggi principali, che, a parer mio, sono stati costruiti alla perfezione! 
Sophia all'inizio mi stava davvero antipatica: era solo una ragazzina viziata e vanitosa che non voleva altro che essere ammirata. Con il passare del tempo però,  diventa più matura e più consapevole di se stessa e di chi le sta intorno. Alla fine del romanzo si rivelerà essere un'eroina coraggiosa e vera, pronta a sacrificarsi per le persone a lei care, ma pur sempre consapevole di dover contare esclusivamente sulle proprie forze per poter sopravvivere.

Nella storia della Bella e la Bestia, l'eroina era liberamente andata dalla Bestia, convinta che l'avrebbe divorata. Nessuna persona sana di mente l'avrebbe fatto. Lei e la sua famiglia avrebbero almeno dovuto provare a fuggire, come io sarei fuggita a casa dai miei fratelli. [...] Fortunata la Bella! La sua Bestia era un uomo con le sembianze di un mostro. Assai peggio era una bestia con le sembianze di un uomo.

Monsieur Bernard de Cressac è stato costruito dall'autrice in maniera impeccabile, tanto che lo odiavo ogni volta che faceva qualcosa di brutto, ma allo stesso tempo non volevo gli succedesse niente di davvero brutto... alla fine capisci che pure il carnefice è stato vittima. Dopotutto è semplicemente un padre impazzito per amore del figlio.
Tutti gli altri personaggi sono molto secondari e poco definiti,  forse solo il reverendo Stone viene approfondito un po' di più.Particolare, un po' imbranato e decisamente lontano dal prototipo di bellezza e carisma rappresentate da Monsieur de Cressac, ma pur sempre bello nella sua imperfezione.
Ciò che la fa da padrone in questo romanzo è la descrizione dei paesaggi tipici del Sud degli Stati Uniti. Ti sembra quasi di sentire quel caldo umidiccio e le zanzare che ti ronzano intorno!

A volte sentivo un tocco lieve e gelido. I sospiri mormorati erano spesso voci soffocate per poterle distinguere bene. Continuavo a vedere e intravedere le Sorelle. Altre volte sentivo la loro presenza, semplicemente. Una forte emozione che aleggiava vibrante nbell'aria. Erano inquietanti, ma non minacciose. Non erano i morti che temevo.

La trama segue un ordine cronologico e fila; tuttavia avrei preferito un po' più di azione e meno descrizioni dei vestiti (anche perché ho scoperto di essere un'ignorante colossale per quanto riguarda stoffe, abiti e tessuti!). Si pensi che la storia entra nel vivo solo nelle ultime 100 pagine... Insomma, i colpi di scena non sono molti (e devo ammettere che gli ho trovati abbastanza prevedibili), però la narrazione riesce comunque a tenerti con il fiato sospeso. Ciò che non mi ha convinta è il finale... ci sono rimasta un po' male.
La scrittura non l'ho trovata molto scorrevole, ma questo perché il romanzo è ambientato in Mississippi durante metà Ottocento (circa 10 anni prima della Guerra di Secessione Americana), quindi  il linguaggio usato è un po' diverso da quello usato oggigiorno.
In conclusione, vi consiglio questo libro, soprattutto se amate le storie dei fratelli Grimm e se vi piacciono i thriller con cadaveri nascosti nei ripostigli!  ;D


A.

Nessun commento:

Posta un commento