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mercoledì 16 aprile 2014

Never Sky - Veronica Rossi

Rieccomi con un'altra distopia! Cosa volete farci? È il genere che più preferisco...
Never Sky è il primo romanzo di una serie scritta da Veronica Rossi, tuttavia devo avvertirvi fin da subito: ci sono problemi con la pubblicazione dei seguiti, quindi se non sopportate i finali aperti o non volete prendere in considerazione l'idea di leggere i libri dopo in inglese, andate via di qui. In pagina a destra trovate il link per partecipare alla petizione per far pubblicare anche i seguiti, ma non c'è nulla di garantito. Purtroppo questa è una di quelle serie che le case editrici non vogliono portare a termine ed è un peccato, perché penso che nonostante l'inizio mediocre, questa serie abbia un grande potenziale.


Trama:
Lo chiamano Never Sky, è un cielo violento, pervaso dall'Etere, sostanza che causa tempeste continue, morte, distruzione. La vita sicura è possibile solo dentro l'enclave Reverie, un mondo barricato, una biosfera ipertecnologica dove ogni pericolo, persino malattie e invecchiamento, sembra appartenere a un lontano passato. Fuori invece, nel dominio dell'Etere, non è dato avventurarsi, nessun abitante di Reverie oserebbe mai, perché la Fucina della Morte è una terra brutale e desolata, infestata da individui assetati di sangue. La bella e giovane Aria vive a Reverie: qui lei e i suoi amici possono scegliere di abitare infiniti mondi virtuali, come in un videogioco. Anche lei, al pari di tutti, teme l'ignoto oltre il confine del proprio Eden. E quando verrà ingiustamente cacciata dalla sua società di eletti, si ritroverà sola e disperata nella Fucina della Morte. È come essersi risvegliata all'improvviso in un corpo che non riconosce, in balìa di un mondo popolato dai discendenti reietti dell'umanità che, dopo la Grande Catastrofe, non hanno trovato rifugio a Reverie. Solo quando il suo sguardo incrocia quello selvaggio di Perry, un giovane Outsider ribelle, Aria comincia a intuire: quel luogo forse contiene la vita che non ha mai vissuto, le sensazioni che le erano negate nell'universo asettico in cui era cresciuta. Ma è anche la morte vera a minacciarla da ogni dove. Presto lei e Perry, opposti in ogni cosa, scopriranno di custodire l'uno la chiave per la redenzione dell'altro.

Valutazione
Recensione: 
 Never Sky è ambientato in un futuro imprecisato, dove le persone sono costrette a vivere in bunker, le biosfere, per proteggersi dalle tempeste di Etere. A causa degli spazi ridotti e degli ambienti asettici, gli scienziati hanno inventato un sistema virtuale in cui la gente può ricreare mondi diversi e viverci dentro come se fossero reali. Un po' come se vi ritrovaste a vivere dentro un videogioco... abbastanza inquietante a mio parere. 
Ma non tutti vivono all'interno delle biosfere, alcuni esseri umani si sono evoluti in modo tale da resistere alle tempeste meno violente e all'atmosfera inospitale della Terra. Gli Outsider sono divisi in tribù e lottano ogni giorno per la propria sopravvivenza.
A causa di una serie di eventi, Aria, la Stanziale (come vengono chiamati gli abitanti delle biosfere), e Perry, l'Outsider, si ritroveranno a dover collaborare nonostante le loro (apparentemente) insormontabili differenze e l'antipatia reciproca.
Alzò lo sguardo al cielo puntellato di spesse nubi grigie. Negli spazi fra l'una e l'altra, l'Etere. Il vero Etere, i cui flussi galoppavano al di sopra delle nuvole. Belli a vedersi. Quasi saette intrappolate in correnti liquide, in certi punti sottili come veli, in altri, addensati in spessi ruscelli luminosi. L'Etere non sembrava qualcosa in grado di scatenare la fine del mondo, eppure durante l'Unione era quasi accaduto. Per sei decadi, dal suo manifestarsi, l'Etere aveva arso la terra con incendi costanti, ma il vero colpo inferto all'umanità, come le aveva spiegato sua madre, era stato l'effetto della mutazione. Nuove malattie si erano rapidamente sviluppate e diffuse. Veri e propri flagelli avevano spazzato via intere popolazioni. I suoi antenati erano stati fra i pochi fortunati a trovare rifugio nelle Biosfere. 
Un rifugio che adesso lei aveva perduto.
Che dirvi dei protagonisti di questa storia? I capitoli sono scritti dal punto di vista di Aria e di Perry, quindi la possibilità di approfondirli c'è, tuttavia non sono pienamente soddisfatta. Se da una parte Perry è descritto fin nei minimi dettagli ed è un personaggio particolare e realistico, dall'altra Aria mi è sembrata il solito personaggio femminile da romanzo per ragazzi. Non dico che non sia stata approfondita, è solo che non ha nulla di memorabile. Non ha spessore, non ha particolarità (l'unica "dote" che ha salta fuori dal nulla improvvisamente, non si sa come). Insomma, la tipica eroina amorfa che si sacrifica per l'amore della sua famiglia e delle persone che ama.
Un personaggio che mi è piaciuto molto è Roar, il migliore amico di Perry: è solare e simpatico, oltre che dolce. Ama Liv (la sorella di Perry) e non vuole perderla, ma sa che la loro è una storia impossibile. Liv non si vedrà mai in questo primo romanzo, ma da come ne parla Roar dev'essere una ragazza tosta e indipendente. Queste sono le vere eroine.
Perry annuì distrattamente, cercando di immaginare un mondo senza paura. Era mai possibile? Senza la paura, poteva esistere il sollievo? O il coraggio?
Ma passiamo al tasto dolente: l'inizio. Ragazzi, che difficoltà a capirci qualcosa! Il romanzo inizia nel bel mezzo della vicenda e vieni da subito bombardato con una serie di nomi strani e mondi inimmaginabili, che perdi inevitabilmente il filo. Purtroppo, non è un fenomeno isolato. Ogni volta che l'autrice doveva introdurre qualcosa di nuovo, ti sommergeva di dettagli a te sconosciuti senza lasciarti il tempo di comprenderli. Più di una volta sono dovuta tornare in dietro perché mi ero dimenticata chi fosse uno e chi fosse l'altro. 
Inoltre alcuni passaggi sono poco chiari e molti avvenimenti decisamente poco realistici. Un esempio? [ATTENZIONE PICCOLO SPOILER] Aria e Perry si ritrovano da soli in cima ad una casetta su un albero, mentre è inverno e i lupi cercano di arrampicarsi per mangiarli. Non hanno cibo, non hanno acqua, è già tanto se hanno una coperta e cosa pensano di fare per passare il tempo? Una partita a Scarabeo? No, sesso! Ma dico io, stai crepando ed è l'unica cosa che ti viene in mente? Siamo un pochino realisti... :| [FINE PICCOLO SPOILER] 
Nonostante tutte le mie critiche, penso che questa serie abbia un grande potenziale, ed essendo questo il primo romanzo, voglio lasciargli il beneficio del dubbio, nella speranza che con i libri successivi la saga riesca ad ingranare e migliorarsi. Sì, perché la trama e l'idea di base non sono affatto male. Mi piace l'idea delle biosfere e dei mondi virtuali, e mi piace anche che gli Outsider con il tempo abbiano sviluppato i loro sensi grazie all'Etere. Inoltre il finale aperto invoglia a proseguire la lettura, quindi penso proprio che prima o poi leggerò i libri successivi in inglese se non verranno pubblicati in italiano.
In conclusione vi consiglio questo romanzo se cercate qualcosa di leggero e non avete aspettative troppo alte. Un buon libro, ma manca la scintilla che lo renderebbe un bel libro.
"Se ne vanno mai via le nuvole?" chiese poi.
"Completamente? No. Mai."
"E l'Etere? Se ne va mai via?"
"Mai. Talpa. L'Etere non se ne va mai."
Lei guardò in alto. "Un mondo selvaggio sotto un cielo selvaggio."

Nanw.

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