giovedì 8 settembre 2022

Love on the Brain - Ali Hazelwood




Valutazione: ⭐️⭐️ / 5


Love on the Brain potrebbe essere una delle delusioni più cocenti del 2022.
The Love Hypothesis mi era piaciuto molto, seppur con qualche riserva dovuta a scene, per me, troppo al limite dell’assurdo. Ecco, Love on the Brain riesce a prendere tutte queste scene demenziali ed elevarle all’ennesima potenza.

Ma facciamo una premessa. Forse mi aspettavo troppo, forse l’argomento STEM girls mi sta sempre molto a cuore essendo una di loro, resta il fatto che in questo libro ho trovato la rappresentazione di questo mondo abbastanza scarsa e stereotipata a livelli eccessivi. E ve lo dice una che aveva un esercitarore che si vestiva come se fosse in un film di Matrix, credetemi, sono abituata agli scienziati pazzi.
In realtà la prima metà del libro mi stava piacendo molto: non avrei comunque dato le 5 stelline piene, ma 4 come The Love Hypothesis le avrebbe raggiunte sicuro. Poi a metà libro devo aver battuto la testa, oppure l’ha battuta la Hazelwood, sta di fatto che il libro è crollato da 4 a 1 stellina per le assurdità che leggevo.

La prima a crearmi grossi problemi è stata la nostra protagonista, Bee (che poi dimmi perché questa con origini tedesche e italiane si chiama “ape”, ma sorvoliamo). Bee è un personaggio esagerato sotto ogni punto di vista: lei è la numero uno nel suo campo (peccato nessuno la finanzi), quando vede un animale spiaccicato lungo la strada frigna per mezz’ora, sviene per ogni. singola. stupidata. Ah, e ci deve ribadire ogni due pagine quanto sia brava perché è vegana. Stare nella sua testa è estenuante e alla lunga davvero irritante.
Dall’altra parte invece abbiamo Adam, ah no, Levi. Boh, sarà che appena leggo in un libro la descrizione “alto, moro, muscoloso, con gli occhi chiari e un fisico da paura, ma allo stesso tempo gentile, premuroso, misterioso, ombroso, super sexy e virile” io vorrei cavarmi gli occhi. Così:


Davvero, piantatela di scrivere personaggi del genere. Non esistono e non vi fa bene credere che esistano. E poi sono fatti con lo stampino. Sorry, not sorry.
Sta di fatto che il rapporto tra i due è davvero blando, e anche tutta la scusa per la enemies to lovers davvero regge poco. Perché, credetemi, non arrivi ai livelli di Levi sei hai problemi di comunicazione fino a questo punto.

A proposito di problemi di comunicazione, come si può pensare di scrivere in un libro “FYI”?? Non m'interessa assolutamente se il libro è il monologo interiore di Bee e noi siamo nella sua testa, leggere acronimi in un libro è un atto di violenza ingiustificato, cara dottoressa Hazelwood.

Ma la ciliegina sulla torta è stata questa:

Maybe it was the quiet, sweetly bashful conversation we had about me being on birth control, and about the fact that we've both been living like ascetic monks for long enough that we're sure to be clean.

Io non so esattamente che problemi abbiano gli americani, probabilmente non fanno nulla di educazione sessuale, visto che in ogni santo libro per “adulti” trovo questa cosa che se una prende la pillola è protetta da ogni male (sì, ammicco anche a te, Crescent City). Siccome ci tengo a far sì che la disinformazione non si espanda (soprattutto se la balla viene da una scienziata!!), spreco due righe sull'argomento. No, la pillola non basta a proteggere dalle malattie sessualmente trasmissibili e no, non sei al sicuro da esse anche se come, crede Bee, non fate sesso da anni. Molte di esse, una volta che ti infetti te le tieni tutta la vita. E le trasmetti. Quindi, vi prego, non fate gli americani. 🤗

Mi spiace molto aver odiato a tal punto Love on the Brain, ma non apprezzo questo tipo di esagerazione. Portare al grande pubblico i problemi che le scienziate affrontano in un mondo prettamente maschile andrebbe fatto con più intelligenza, senza fingere che tutti i tuoi colleghi uomini siano lì per fregarti. Tutti tranne il love interest, perché ovviamente abbiamo bisogno che uno sia innamorato di noi per ricevere un riconoscimento delle nostre competenze. Mi aspettavo di più e l'ho presa sul personale, non lo nego. Non voglio chiudere la porta a questa autrice per il futuro, ma sicuramente ridimensionerò le mie aspettative.



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