Eccomi resuscitata dopo Pasqua per parlarvi dell'ultimo libro del Grishaverse, in uscita per Mondadori domani 26 Aprile.
Ringrazio Mondadori per la possibilità di leggere in anteprima questo libro e le mie compagne di review Party per avermi accompagnata e fatta ridere durante la lettura 💕
Editore: Mondadori
Data di uscita: 26 aprile 2022
Pagine: 420
Trama: Il secondo volume della serie Grishaverse "Il re delle cicatrici". Anche in questo secondo e ultimo volume della dilogia ritroviamo tre dei personaggi più amati del GrishaVerse: Nikolai Lantsov, Zoya Nazyalensky e Nina Zenik. I tre, re, generale e spia di Ravka, dovranno continuare insieme la loro lotta per strappare all'oscurità il futuro del loro paese. Altrimenti non potranno che assistere al suo disfacimento definitivo.
Recensione:
Siamo giunti a quel momento. Quello in cui a malincuore mi tocca depennare l'ennesimo autore dalla lista dei miei preferiti.
Troppo drammatica?
Forse.
Resta il fatto che per me questo libro è stato il flop più grande della Bardugo, l'unico romanzo che non rieaco proprio a salvare. Seppur la prima trilogia fosse piena di difetti, riuscivo a trovare aspetti che mi piacessero molto al punto da consigliarvi di leggerla, ma questa dilogia? Assolutamente inutile.
Se avete letto la mia ultima recensione, saprete che Il Re delle Cicatrici non è passato con il massimo dei voti, ma, anzi, è stato rimandato sulla buona fiducia. Ecco, purtroppo la fiducia era mal riposta e con questo secondo volume tutto ciò che non mi era piaciuto si è riconfermato peggiorando il risultato finale.
Primo grosso errore: rompere le regole del tuo stesso worldbuilding che hai costruito nei precedenti 5 libri e novelle varie. Nella trilogia il messaggio principale che viene ripetuto fino alla nausea è "non essere troppo avaro di potere o non ne viene fuori niente di buono", l'Oscuro passa secoli a studiare e testare il limite dei suoi poteri, invece qui scopriamo che basta che un drago ti dica che puoi spingerti oltre e, PUFF! Sei la più potente, figa, gnocca, intelligente Grisha del Grishaverse. Insomma, se non si fosse capito, questo libro è un monumento alla magnificenza di Zoya, palesemente il personaggio preferito della Bardugo. Il resto dei personaggi? Ombre di sé stessi, macchiette senza uno scopo che appaiono soltanto per apparire (e sì mi riferisco proprio a QUELLE comparsate di cui non sentivamo assolutamente la necessità). Un peccato perché doveva essere la dilogia di Nikolai e di Nikolai non traspare praticamente nulla se non il suo servilismo nei confronti di Zoya, al punto da uscire completamente dal personaggio e fare scelte completamente incoerenti. Nemmeno Nina si salva dalle scelte a caso fatte solo ai fini della trama, anche se ammetto che la sua storia diventa addirittura più interessante di quella di Zoya e Nikolai. Una storyline completamente inutile invece è quella degli Shu: 200 pagine di POV per arrivare assolutamente a nulla, ma allungare il libro. A questo punto sarebbe stato più interessante dedicarci un libro a sé e sviluppare meglio la trama e gli intrecci politici di quel territorio che tirarli fuori solo per fare un po' di casino e aggiungere carne al fuoco.
Ma arriviamo alla critica finale, che mi rendo conto sia molto molto personale e che da sempre spacca il fandom del Grishaverse. Se non avete letto fino alla fine Il Re della Cicatrici vi consiglio di girare alla larga perché qui si va su SPOILER pesanti.
Sicur*?
Continuiamo con lo spoiler del primo volume?
Ok, ok.
Sì, mi riferisco al ritorno dell'Oscuro. Personaggio che, come sapete, io amo. I suoi POV (troppi pochi) erano l'unico motivo che mi spingeva ad andare avanti, eppure erano davvero inutilissimi. Non si capisce che gli passi per la testa, quale sia il suo piano, perché sia tornato, nada. Una pallida macchietta in confronto all'Aleksander che conoscevamo. E infine, ho odiato come la Bardugo lo ha riportato in vita solo per punirlo ancora e ancora e farci capire come la pensa su questo personaggio. Se c'è una cosa che davvero non sopporto in un libro è quando un autore sente la necessità di dirmi quali personaggi mi devono piacere e quali no. Grazie, sono fatti miei.
Detto ciò, concludo questa interminabile recensione che ha più l'aria di uno sfogo, lo so. Purtroppo la delusione è stata molto forte e mi aspettavo decisamente un prodotto diverso da una delle mie autrici preferite.
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