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venerdì 7 novembre 2014

Die For Me - Amy Plum



Finalmente una nuova recensione!! Lo scorso mese sono stata una pessima recensitrice perché... beh, non ho recensito nulla. My bad. Ma sappiate che questo mese parto più motivata che mai e fino a gennaio non ho esami ruba-tempo.
Oggi vi parlo di Die For Me, primo libro della trilogia paranormal scritta da Amy Plum, che vede come protagonisti delle creature piuttosto originali nel mondo YA, i Revenant. Il libro è stato accolto calorosamente dal pubblico italiano e fin da subito ha avuto pareri positivi, tuttavia vi avviso fin da subito che la mia recensione sarà una voce fuori dal coro.

Titolo: Die For Me (Revenant #1)
Autore: Amy Plum
Data di uscita: 14 ottobre
Prezzo: 14,90 euro

Trama:
Quando i genitori di Kate e Georgia muoiono in un incidente stradale, la vita delle due sorelle viene stravolta e le ragazze sono costrette a trasferirsi a Parigi dai nonni. L'unico modo che ha Kate per soffocare il dolore è rifugiarsi tra le pagine dei libri che ama di più. Fin quando non incontra Vincent. Bello, misterioso e affascinante, Vincent scioglie a poco a poco il ghiaccio attorno al cuore di Kate che si innamora perdutamente di lui. Ma Vincent non è un ragazzo come gli altri: è un Revenant, un vero e proprio angelo custode, destinato a sacrificare la propria vita per salvare le anime in pericolo, e a risvegliarsi tre giorni dopo la morte, in un circolo senza fine. Kate si ritrova quindi davanti a una scelta difficilissima: proteggere ciò che rimane della sua esistenza e della sua famiglia... oppure rischiare tutto per un amore impossibile?

Valutazione

Recensione:

Come al solito commetto il madornale errore di innamorarmi di una cover e aspettarmi che il libro sia alla sua altezza. E sì che sta volta mi ero informata e avevo letto varie recensioni, e probabilmente è stato proprio a causa delle mie alte aspettative che sono rimasta delusa da questo libro.
La sensazione è quella di aver letto una versione di Twilight senza vampiri, o meglio, con dei non-morti un po' diversi dai vampiri (non sto scherzando, leggete questo commento su Goodreads e capirete di che sto parlando). Sì, perché i protagonisti di questo romanzo paranormal sono i Revenant, creature immortali che hanno il compito di sacrificare le proprie vite per salvarne delle altre e poi risvegliarsi qualche giorno dopo completamente indenni.
"Ruh-vuh-nahnt" pronunciò lentamente Jules, pensando che non avessi capito.

"Conosco la parola. Significa 'spettro' in francese." [...]
"Se analizziamo l'etimologia della parola, in realtà significa 'colui che ritorna'" suggerì in tono pedante Gaspard. [...]
"C'è questa... come chiamarla? Non vorrei sembrarti troppo Ai confini della realtà, ma diciamo 'legge universale', okay? E dice che - in certe circostanze - se muori al posto di un altro, tornerai in vita. Rimani morto per tre giorni e poi ti risvegli."
L'idea era originale, non avevo mai letto nulla sui revenant, quindi capite la mia gioia quando mi sono ritrovata davanti un romanzo che sembrava qualcosa di nuovo nello scenario YA? Purtroppo però la storia ha preso una piega completamente diversa da quella che mi aspettavo: niente colpi di scene, niente scontri all'ultimo sangue (sì ce n'è uno in 400 pagine), niente misteri, nulla. Solo due tipi che s'innamorano tanto tanto e girano per Parigi a bere cioccolata calda e caffè. Sinceramente mi aspettavo più azione, anche se ora c'è di positivo che se vado a Parigi so dove andare a bermi un caffè.

I personaggi sono quelli che più mi hanno delusa; non tutti, alcuni li avrei anche salvati (Charlotte, Jules, Jean-Baptiste...), ma per quanto riguarda i due protagonisti della storia proprio non ci siamo. 
Leggere i pensieri di Kate è stato come andare indietro di qualche anno e leggere i pensieri di Bella Swan: penoso. Impacciata, amante dei romanzi vittoriani, s'innamora di un non-morto, quando i due decidono di allontanarsi si lascia morire d'inedia, non riesce a non pensare a lui... bleah! Inoltre l'ho trovata un personaggio alquanto contraddittorio: un momento prima dice di essere riflessiva e quello dopo sostiene di essere impulsiva; prima mi dice che pensa tutto il tempo a Vincent e poi quando lo vede gli dice che vuole mantenere un po' le distanze perché in fondo lui è un mostro. Un MOSTRO?! Questo poveraccio sacrifica la sua vita per quella degli altri da quasi un secolo e tu dici che è un mostro?! 
Passiamo al povero "mostro" in questione, Vincent Delacroix (con tutti i cognomi francesi a questo mondo...). Romantico quanto volete, gentile, figo ovviamente, ma non lascia il segno. Aveva un potenziale che l'autrice non è stata in grado di esprimere. Forse se la Plum avesse analizzato un po' di più il suo passato e un po' meno i suoi gusti in fatto di caffè, Vincent sarebbe potuto essere il mio nuovo book-boyfriend e invece nada, non è scattata la scintilla.

Una nota d'elogio, però, va alla descrizione di Parigi. Io ormai ci sono stata un po' di anni fa, ma Amy Plum è stata talmente brava nel descrivere i vari ambienti che mi è venuta voglia di rivisitarla. Ecco, penso che la vera protagonista di Die For Me sia Parigi più che Kate o Vincent. 

Non so che dire, forse non sono abbastanza romantica per queste storie... 
A dire il vero nemmeno la storia d'amore tra Kate e Vincent mi ha convinta più di tanto: è stato un tira e molla fin dal principio, e quando i protagonisti cadono in depressione per amore, a me viene solo voglia di lanciare il libro dalla finestra. Insomma, questi si conoscevano da due settimane, decidono di mollarsi, non si vedono per un mese (nel mentre si lasciano morire di fame e cadono in depressione) e poi quando si rivedono capiscono che non possono vivere l'uno senza l'altra... WOW... questo sì che è il vero amore.
Bo, scusate la cattiveria, ma sono davvero rimasta delusa e infastidita da questa lettura. Aveva tutto ciò che non mi piace in un libro, e la cosa che mi fa ancora più arrabbiare è che poteva essere una rivelazione. 

Spero sinceramente che con il seguito ingrani un po' e che questo primo libro fosse solo una presentazione dei personaggi non completamente riuscita.
Certamente non lo consiglierei a chi, come me, mal sopporta le storie d'amore smielate e cerca una storia avvincente e piena si colpi di scena: qui non troverete nulla di tutto ciò.


Nanw.

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