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mercoledì 24 settembre 2014

The One - Kiera Cass

Buongiorno lettori! Mamma mia, è dura ricominciare a studiare dopo due mesi di vacanza in cui non ho fatto assolutamente nulla se non stare dietro al blog... vi prometto che riuscirò ad ingranare e ritrovare un equilibrio!
Comunque, oggi ho da presentarvi la recensione di The One, ultimo libro della trilogia distopica (???) di Kiera Cass. Se avete letto le mie recensioni di The Selection (qui) e The Elite (qui), saprete già che non sono una fan della saga, quindi non vi sorprenderete troppo se anche questo terzo capitolo non è stato valutato troppo bene...
La recensione è assolutamente free spoiler!
Attenzione: la seguente recensione potrebbe contenere spoiler per chi non avesse letto i primi due libri.

Titolo: The One (the Selection #3)
Autore: Kiera Cass
Prezzo: 17,90 euro
Data di uscita: 9 settembre 2014

Trama:
La Selezione ha cambiato per sempre la vita delle trentacinque ragazze partecipanti. E ora, dopo mesi di prove, è finalmente giunto il momento di proclamare la vincitrice. Perché solo una di loro può aspirare alla corona. Per America Singer l'emozione e la confusione del suo primo giorno a Palazzo sono ormai solo un ricordo. Mai avrebbe immaginato di arrivare così vicino al traguardo, o al cuore del principe Maxon. Eppure per lei non è stato facile. Costantemente in bilico tra i suoi sentimenti per Aspen, guardia a Palazzo e suo primo amore, e la crescente attrazione per Maxon, ha dovuto lottare con tutta se stessa per arrivare dov'è ora. Adesso, a un passo dalla fine, America però non può più permettersi incertezze. Deve scegliere il futuro che vuole. E combattere. Prima che qualcuno lo faccia per lei. 



Valutazione

Recensione:

Cara America, che problemi hai? Lo sapete, io e America ci stiamo antipatiche e non possiamo farci nulla, però qualche criticuccia all'autrice per la costruzione del personaggio ci sta. L'ho già anticipato nella rubrica W... W... W... Wednesday, ma voglio ribadirlo anche qui: non riesco proprio a capire come la Cass possa valutare positivamente i comportamenti che ha appioppato ai suoi personaggi. America è un'indecisa cronica, un'egoista, un'opportunista, è irrispettosa e certe volte addirittura prepotente, ma la Cass vuole a tutti i costi farla passare come l'eroina che non è. Okay, forse un paio di volte è stata coraggiosa, ma ciò non fa di lei un'eroina.
Maxon mi è sempre sembrato un furbone con mille scuse. Io di un tipo che un minuto prima mi dice che sono la sua preferita e quello dopo slinguazza con un altra, lo avrei preso a sberle e basta. E poi dai, la scusa "eh sai, America, io sono sempre stato uno sfigatello senza esperienze amorose, devo prima slinguazzare con tutte per capire se ti amo davvero" non regge.
Aspen a me fa solo pena. E' semplicemente una figura sullo sfondo a cui non è permesso parlare, perché ogni volta che ci prova, America lo zittisce e gli dice che non ha voglia di parlare. -.-
Eravamo amici che avevano capito di non voler restare lontani. Diversi sotto molti aspetti, simili sotto altri. Non avrei definito destino quello che ci legava, però sembrava più grande di qualsiasi altra cosa avessi conosciuto in precedenza.
Il finale è decisamente prevedibile, ma mi fermo qua con i commenti altrimenti finisce che faccio spoiler. Ciò che invece mi ha sorpresa sono state le morti... sì, totalmente inaspettate, ma buttate lì alla rinfusa. Oltre al fatto che certe morti proprio non avevano alcun senso, i poveri defunti dopo non vengono nemmeno commemorati in qualche modo. Al massimo si leggono frasi del tipo "Non me ne rendo ancora conto. Beh dai, vieni qui e parliamo dei nostri assurdi sentimenti.". Niente, nada, come se non fosse successo nulla. Ma allora, che senso ha?
《[...] Se mi vuoi tanto quanto hai sempre sostenuto, perché questa storia non è già conclusa?》[...] 《Perché per metà del tempo sono stato convinto che tu a massi qualcun altro e per l'altra metà ho dubitato che potessi mai amare me》, rispose facendomi sentire un verme.
La trama è abbastanza tirata. Spesso America interrompe discorsi importanti con scuse assurde e lì si capisce chiaramente che l'autrice lo fa solo per aggiungere qualche pagina in più al libro.
Tuttavia, UDITE UDITE, c'è un abbozzo di distopia in questo terzo libro! Dico abbozzo perché le cose non vengono spiegate troppo chiaramente: i ribelli del Sud semplicemente vogliono fare casino, sono degli anarchici ben organizzati (sé, proprio tipico degli anarchici...), ma non appaiono mai veramente; i ribelli del Nord invece si scopre che sono più di quanti potessimo immaginare, hanno soldi ma si vestono da straccioni, e vogliono abolire le caste. Se solo il tema delle caste fosse stato approfondito meglio, questa saga poteva davvero avere del potenziale!

Il re progettata di dividere e conquistare, di rendere ogni casta assurdamente grata di ciò che aveva - anche se tutte venivano trattate come prive di valore -, e fare in modo che non si mescola sesso fra loro, perché tanto non avrebbero potuto comprendere la sitazione di chi era al di fuori della propria casta.
Sono decisamente troppo femminista per apprezzare dei libri del genere e non potrò mai capire come questa trilogia abbia riscosso così tanto successo. Insisto col dire che probabilmente questa storia può piacere solo ad un pubblico molto giovane e con poche pretese.


Nanw.

4 commenti:

  1. nooooo...aiuto....e adesso? non vedevo l'ora di leggerlo almeno fino a questa recensione! però anche io avevo i miei dubbi su America e la sua insopportabile indecisione

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    Risposte
    1. Non so, a me come serie non ha mai convinto un granché, ma se a te è piaciuta fin'ora probabilmente ti piacerà anche quest'ultimo libro...
      Mi saprai dire quando lo avrai letto ;)

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    2. A me sinceramente è piaciuto molto, certe volte era un po' tirato, però provo una forte simpatia per America.
      Se vuoi puoi vedere come va avanti la storia leggendo The Heir il sou seguito.

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