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mercoledì 23 aprile 2014

Terrestre - Jean-Claude Mourlevat

Salve a tutti, cari lettori. È tempo di parlarvi di uno dei libri che qualche tempo fa ho inserito nella rubrica Mai Giudicare Un Libro Dalla Copertina proprio grazie alla sua cover misteriosa e magnetica. Questo non è il primo libro di Jean-Claude Mourlevat che recensiamo sul blog; infatti qualche mese fa Kala ha recensito La Battaglia D'Inverno, altro successo letterario dell'autore francese.
Terrestre fa parte del genere fantasy, ma è diverso da qualsiasi altra cosa io abbia mai letto.

Trama: 
Autunno. Campagna. Mattina. Piove. Quando Anne imbocca una strada in mezzo al nulla non può certo immaginare che cosa l'aspetta. Ha per compagno uno scarabeo e nella testa un solo pensiero: ritrovare la sorella Gabrielle, scomparsa da quelle parti un anno prima. Di certo non sa che sta varcando i confini di un mondo rarefatto, dove le auto volano, i palazzi sono di vetro, la gente non respira e non sa cos'è l'amore. In quella realtà asettica e brutale Anne rischia la vita. Ma nell'ombra esiste forse qualcuno disposto ad aiutarla: persone che sognano un luogo chiamato Terra, in cui il vento scuote gli alberi e gli odori aleggiano nell'aria...



Valutazione

Recensione: 
Qualcuno di voi ha mai visto il cartone giapponese La Città Incantata? Beh io l'ho adorato, e in svariate parti ho trovato una somiglianza incredibile tra il film di animazione e questo libro, e forse è per questo motivo che l'ho apprezzato molto.
Terrestre è un misto tra una distopia e un romanzo fantascientifico, adatto a tutte le età. Ci si ritrova catapultati in un mondo parallelo dove tutto è diverso, dove ci si può rendere conto che anche le più piccole e superflue cose del nostro mondo sono importanti. Sono le piccole cose, quelle di tutti i giorni, che mancheranno ad Anne quando entrerà nel mondo parallelo di Campagne.
Anne vuole ritrovare sua sorella Gabrielle, scomparsa un anno prima, dopo essersi sposata con lo strano ma affascinante Jens.
Ma a Campagne le cose sono diverse. A Campagne nessuno respira, piange, ride o si ammala. Le persone sono più dei robot, ogni nascita è programmata, ogni persona ha il proprio ruolo. Anne dovrà inoltrarsi in questo mondo così diverso per trovare sua sorella, ma senza farsi scoprire: a Campagne gli esseri umani sono delle creature immaginarie, delle storielle da raccontare ai bambini. Pochi sanno che esistono veramente e che tra i politici di alto livello, c'è l'usanza di rapire le donne più belle per averle come amanti.
"Mi dica, signora Stormiwell, come mai sa tutte queste cose su di noi?"
"Le ho lette. Sono appassionanti."
"Nei libri?"
"Certo. Libri elettronici. Non libri di... come la chiamate?"
"Carta?"
"Ecco, sì. Non abbiamo la carta. E' sporca."
"E cosa dicono i libri elettronici su di noi?"
"Parlano di voi, raccontano storie su di voi, ma precisano che voi non esistete."
Ho pensato alle fiabe che avevo letto, da bambina, a tutti i romanzi letti più tardi, a tutte quelle opere di fantascienza, come quelle che scriveva il vecchio che mi aveva dato un passaggio. Ci si trovano fate, giganti, orchi, fantasmi, ma gli autori non ci credono e nemmeno i lettori, ovviamente. Li si inventa solo per sentirsi meno soli nel nostro universo. Ed ecco che in quest'altro mondo, ero diventata anch'io una di quelle creature.
Anne mi piace molto come personaggio, soprattutto all'inizio del libro, quando parla con Etienne Virgil, uno scrittore di romanzi fantascientifici che l'aiuta nel suo viaggio. Anne è coraggiosa, caparbia e intelligente. Ama sua sorella e farebbe qualsiasi cosa per riprendersela. Ad aiutarla nel suo viaggio c'è un ragazzo, Ashelbi. Lui vive nel mondo parallelo ma non è come tutti gli altri abitanti: lui può respirare, può mangiare cibo umano senza vomitarlo, può provare tutti quei sentimenti e quelle emozioni che gli abitanti di quel mondo parallelo non possono provare; lui è un ibrido.
Nel corso della storia si susseguono molti personaggi secondari, tutti ben delineati e realistici. Ognuno di questi personaggi ti resta dentro e ti conquista con i suoi atteggiamenti unici.
"Mancano gli ostacoli" mi sussurra il signor Virgil mentre camminiamo.
Ed è proprio così: verrebbe voglia di aggirare, essere intralciati, urtare, e invece no, dappertutto qui si procede in linea retta e verrebbe da credere che anche i pensieri possano seguire solo una linea retta.
La trama del romanzo è ben strutturata e i molteplici colpi di scena tengono alta l'attenzione. Fino alla fine non sai cosa aspettarti, non riesci a prevedere che piega prenderanno gli eventi e più di una volta sono rimasta in preda allo shock fissando la pagina per 10 minuti.
"... qualcosa di inaspettato, qualcosa che nessuno avrebbe potuto prevedere: né i protagonisti, né il lettore, e nemmeno l'autore. Nessuno."
Il romanzo è suddiviso in tre parti principali, mentre i capitoli alternano i punti di vista dei vari protagonisti. Nella prima parte abbiamo modo di conoscere il mondo alieno in cui si ritrova Anne. Nella seconda parte, la narrazione prende una svolta aumentando il ritmo ed entrando nel pieno della vicenda. E' in questa seconda parte che compariranno molti personaggi nuovi come Ashelbi (solo accennato nella prima parte) o il suo amico Thorkensen, anch'egli ibrido, ma inconsapevolmente umanissimo.
La terza e ultima parte è ambientata ad Estrellas, la città della morte.  Ma Estrellas in realtà è più un campo di concentramento nazista che una città.
"Ma voi di cosa morite qui, se resistete ad ogni incidente e malattia?"
"Moriamo di un altro male."
"Che genere di male?"
[...] "Ebbene, quando arriviamo ai cinquanta, più o meno, un bel giorno ci sediamo per terra, in un posto qualsiasi, dove ci troviamo. Può essere a casa, un mattino in cucina, o nell'ascensore, o nei bagni di un ristorante, su una piazza o in mezzo alla strada che stiamo attraversando, e non ci muoviamo più. Non c'è più niente da fare."
[...] "E cosa ve ne fate delle persone che... che si siedono?"
"La squadra sanitaria viene a prenderle e le porta via."
"E dove le porta?"
"In un'altra città, si chiama Estrellas."
Estrellas... stelle... è un bel nome, ma non ricordo di averlo letto sul tabellone delle partenze.
"E che ne è di loro, lì?
"Vengono sottoposte a un'iniezione letale e poi incenerite."
"E non si oppongono?"
"No. Non hanno più voglia di niente."
L'unica cosa che non mi è piaciuta? Il finale. Ma purtroppo non posso parlarvene senza raccontarvelo, quindi dovrete leggerlo e tirare le somme da soli. Diciamo solo che è stato un po' lento e loro erano un po' troppo giovani per i miei gusti...
Detto questo, vi consiglio a tutti, grandi e piccini, di leggere questo libro molto originale e ben scritto, pieno di saggezza, poesia e azione.

Nanw.

2 commenti:

  1. Non so se dare una possibilità a questo libro, c'è qualcosa che non mi entusiasma O.o

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    1. Guarda, a me in linea di massima è piaciuto molto, ma alcune cose le avrei cambiate. Comunque è un libro scorrevole di 300 pagine circa, quindi non ci si mette molto a leggerlo. Fammi sapere cosa ne pensi se decidi di dargli una possibilità! :)
      Nanw.

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